Siamo costantemente preda dei nostri pensieri. Secondo uno studio americano le persone spendono il 46,9 per cento delle loro ore di veglia a pensare a qualcosa di diverso da quello che stanno facendo, e questo vagare della mente li rende infelici.
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La ricerca condotta dagli psicologi Matthew A. Killingsworth e Daniel T. Gilbert della Harvard University, pubblicata dalla rivista Science ha utilizzato una web App dell'iPhone per raccogliere 250.000 dati sui pensieri, sentimenti e azioni delle persone riguardo alla loro vita. "Una mente umana è una mente errante, e una mente errante è una mente infelice," è la conclusione a cui giungono Killingsworth e Gilbert.
"La capacità di pensare a ciò che non sta accadendo è una conquista cognitiva, propria degli esseri umani, che a differenza degli animali prevede un costo emotivo". La nostra mente infatti di continuo vaga tra cose del passato, rimurginando su eventi e situazioni accadute e preoccupazioni future, ruminando tra scadenze e programmi da fare. E questa è la funzione normale della nostra mente.
Troppo spesso però accade che passiamo la nostra intera vita "distratti" e questo, oltre ad essere potenzialmente pericoloso per la nostra incolumità, ci fa perdere il presente e quello che ci accade intorno. Il più delle volte tendiamo ad indentificarci con i nostri pensieri. Dovremmo invece imparare a distinguere i pensieri da noi stessi. Avere un momento di forte ansia, esempio, non significa necessariamente essere ansiosi. Dire a te stesso "ho l'ansia" è molto diverso che dirti "sono ansioso".
Inoltre spesso sono pensieri negativi, e spesso sono delle critiche e della accuse che facciamo a noi stessi. Le più comuni le ho riportate rappresentate da delle "nuvole" nelle immagini qui in basso intitolate "Tu non sei i tuoi pensieri". In psicoterapia, la Compassion Focus Therapy di Paul Gilbert, aiuta i pazienti fortemente autocritici a sviluppare compassione verso se stessi.
"Compassione è l’abilità di esperire in modo accettante emozioni difficili; di osservare in modo mindful i nostri pensieri giudicanti, senza permettere loro di dominare le nostre azioni e i nostri stati mentali; di impegnarci in modo pieno con gentilezza e autovalidazione verso direzioni di vita ricche di valore; e di cambiare in modo flessibile la nostra prospettiva verso un più ampio senso di sé" (Hayes, 2012; Dahl, e coll. 2009)
Infografica.
Meditazione dei "pensieri come nuvole"
Ti propongo un semplice esercizio da fare in qualsiasi momento della giornata. Appena hai cinque minuti di tempo basta chiudere gli occhi e immaginare i tuoi pensieri che vanno e vengono, come delle nuvole vagano nel cielo. Ne passa uno e ne arriva un altro, semplicemente. Vedrai subito la potenza di questa meditazione nel rasserenare la mente.
"☀️ Chiudi gli occhi, prendi un respiro e immagina un cielo terso e pulito.
⛅️ Appena arriva un pensiero nella tua mente qualsiasi esso sia mettilo in una nuvola, poi osservalo e guardalo scomparire.
☁️ Ben presto ne arriverà un altro che metterai in un'altra nuvola, e sarà più o meno scura e più o meno grande della precedente. Guarda quel pensiero nella nuvola senza giudicare, è lì su nel cielo ma lontano da te.
🌥 Le nuvole come i pensieri sono passeggere, e nello sfondo c'è il cielo blu. Osserva le nuvole passare con distacco e indifferenza.
⛅️ Il tempo tra lo sparire di una nuvola e l'arrivo dell' altra è il tempo del cielo sereno senza nuvole. E' la pausa che calma la tua mente e il tuo corpo. E' il momento di piena consapevolezza del presente, del respiro e del tuo essere nel "qui ed ora".
☀️ Rivolgi tutta la tua attenzione al cielo dietro le nuvole, sgombra la mente dai pensieri e diventa tu stesso quel cielo estivo."
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