· 

Laboratorio di Haiku in Mindfulness

come scrivere un haiku, scrittura terapeutica, haiku e mindfulness, esercizio di scrittura di haiku

Ti sei mai fermato a osservare un momento? A cogliere quel frammento di vita che scivola via troppo in fretta? Scrivere haiku è un invito a spalancare i sensi sull'ambiente e catturare attimi ricchi di significato con concisione e risonanza emotiva.

 

Nei percorsi che propongo di mindfulness individuale, la poesia di Haiku diventa un’ esperienza di meditazione, una luce sul nostro sentire, un antidoto all'oscurità nei giorni più difficili.

 

L' Haiku è una Porta sulla Mindfulness

L'haiku è una forma di poesia giapponese, misteriosa e affascinante per gli scrittori occidentali. Un haiku è una composizione brevissima, fatta di tre versi e diciassette sillabe. Il primo verso è di 5 sillabe; il secondo di 7 sillabe; e il terzo di 5 sillabe. Facciamo un esempio semplice: 

Foglia tremola,

profumo di mosto nell’aria,

cuore si commuove.

 

In questo Haiku, nel primo e secondo verso, si descrivono sensazioni fisiche legate ai sensi (il tremolio della foglia, il profumo di mosto), mentre nel terzo emerge un’emozione, legata al momento o forse scatenata da un ricordo sensoriale (la commozione del cuore).

 

Un haiku, se letto ad alta voce, dura circa 6 secondi – una poesia in un solo respiro. Ed è proprio in questa semplicità che si nasconde un grande dono: imparare a fermarsi, a osservare senza giudizio, a sentire con attenzione il respiro del mondo e del proprio cuore.

 

I ricordi, secondo uno studio, vengono codificati e conservati nel nostro cervello attraverso l’input dei nostri sensi: vista, olfatto, gusto, tatto e udito. L'haiku rappresenta un ottimo modo per fissare nella nostra mente eventi ed esperienze significative. È stato inoltre dimostrato che scrivere haiku aumenta la creatività e la sensibilità.

 

 

Trasforma la sofferenza

 

Recentemente mi sono imbattuta in un articolo di un medico e poeta, Brian Stork, in cui descrive la sua esperienza personale con la scrittura di haiku come pratica terapeutica, in particolare durante i suoi momenti di depressione stagionale (Seasonal Affective Disorder, SAD), che si manifestavano con sintomi di ansia, difficoltà di concentrazione e tendenza all'isolamento.

 

Per molto tempo si è chiesto da dove provenissero i sentimenti e le emozioni che provava nei mesi autunnali e invernali. Era possibile che queste emozioni fossero dovute ai geni che conservano l’energia e che hanno aiutato i suoi antenati a sopravvivere ai lunghi e freddi inverni del Nord? Oppure, essendo cresciuto in una fattoria, la tristezza era un’espressione di lutto per la fine della stagione vegetativa? Crescendo, ha iniziato a rendersi conto che i sentimenti e le emozioni non implorano tanto di essere spiegati quanto di essere esplorati

 

La disciplina nel comporre un haiku al giorno lo ha aiutato proprio ad esplorare il suo modo emotivo, partendo dall'osservazione e descrizione, in forma scritta, delle sensazioni ed esperienze significative: il suono delle cavallette in autunno, la vista delle oche in migrazione, l’odore della neve, il sapore della noce moscata e i  profumi del Natale. La natura e i piccoli dettagli della vita quotidiana sono così diventati metafore potenti per le sue emozioni interiori, guidandolo verso una maggiore comprensione e gestione dei fattori scatenanti i sintomi.

 

Tra gli haiku composti dall’autore mi ha colpito questo, che in italiano potremmo tradurre liberamente così:

 

“Odore autunnale,

galoppa, trotto, poi cammina —

lentamente cade.”

 

Questa poesia evoca sensazioni tattili e visive legate all’autunno, con un ritmo che richiama il movimento di un cavallo che rallenta, metafora del rallentamento e della riflessione interiore durante i periodi di difficoltà emotiva. L'autore usa questa immagine per collegare i sensi ai propri stati d’animo, favorendo una consapevolezza più profonda del momento presente e delle emozioni associate.

 

Spesso nella nostra cultura si tende a combattere la malattia anziché comprenderla o riflettere sul suo significato nel ciclo naturale della vita, della morte e della rinascita. La sofferenza, in generale, non dovrebbe essere considerata come un nemico da sconfiggere, ma come un maestro che può insegnarci qualcosa se abbiamo il coraggio di aprirci alla riflessione.

 

In questo contesto, la scrittura di haiku diventa un “antidoto all’oscurità”, un modo per aprire il cuore e la mente, e per riconnettersi con la luce interiore, quella “luce dentro di noi” che può guidarci nei momenti difficili. La disciplina poetica, con la sua struttura breve e concentrata, aiuta a focalizzarsi sul momento presente, a entrare in contatto con i sensi e a riconoscere le imperfezioni non come difetti, ma come parte integrante della nostra esperienza umana.

 

L’autore afferma: “Scrivere haiku mi ha insegnato a vedere la luce anche nei giorni più bui” e descrive questa forma poetica come una meditazione che “getta luce sulle parti oscure della mente”.

 

Inoltre, c’è una dimensione relazionale nella scrittura di haiku: “Quando scrivo haiku, mi sento meno solo, come se le mie parole potessero creare un ponte tra la mia esperienza e quella degli altri”. In questo senso, la poesia diventa un mezzo per connettersi non solo con se stessi, ma anche con gli altri, promuovendo empatia e comprensione reciproca.

 

La pratica dell’haiku si inserisce anche in una tradizione più ampia di meditazione e consapevolezza, richiamando la filosofia orientale che valorizza l’accettazione e la presenza nel momento. Con la sua capacità di condensare in poche parole un’esperienza sensoriale e spirituale, l’haiku rappresenta una “arte della via” che accompagna la crescita personale e l’individuazione, come anche Jung ha descritto nel concetto di immaginazione attiva.

 

Scrivere un haiku richiede di essere presente, di ascoltare il silenzio tra le parole e di accogliere ciò che emerge, senza fretta né aspettative. Dunque, l’haiku può essere un potente strumento di mindfulness, capace di aiutare a sviluppare resilienza e benessere psicologico, soprattutto in situazioni di crisi emotiva o di difficoltà.

 

 

In pratica, la scrittura di haiku diventa non solo un’attività creativa, ma un vero e proprio percorso di guarigione interiore, capace di trasformare la sofferenza.

 

Uno spazio creativo

 

Negli incontri di mindfulness individuale, trovo spesso uno spazio speciale dedicato alla creazione di haiku. Questa forma poetica breve e diretta riscontra sempre molto entusiasmo, perché permette di esprimere emozioni e sensazioni in modo immediato e coinvolgente. Mi piace guidare le persone a immergersi in questa esperienza, aiutandole a focalizzarsi su ciò che sentono nel momento presente, senza filtri o schemi mentali.

 

La semplicità dell’haiku favorisce un contatto e un ascolto diretto con l'anima, rendendo possibile anche a chi non si considera poeta di condividere emozioni autentiche e profonde.

 

In questo laboratorio creativo, ci prendiamo del tempo prezioso per rallentare, allenare la mente "osservatrice" e quella "del principiante", lasciando emergere pensieri e sentimenti spesso nascosti. Comporre un haiku è un'esperienza profonda, e un modo per trasformare il vissuto in immagini poetiche che parlano direttamente al cuore.

 

Cominciamo sempre con un momento di meditazione guidata, solitamente dedicata ai cinque sensi e alle percezioni sensoriali. Mentre portiamo l'attenzione al respiro e al presente, scopriamo con l'occhio della mente oggetti, suoni, rumori e profumi intorno a noi, spesso mai notati prima, e proviamo a catturare sensazioni fisiche inesplorate.

 

Successivamente, spostiamo il focus sui pensieri e le emozioni che emergono, e poi, riaprendo gli occhi, osserviamo con uno sguardo nuovo ciò che ci circonda: il profumo della biancheria stesa, il suono lontano delle campane, il gioco di ombre sulla parete. Tutto diventa materia poetica, come tessuto di un haiku che nasce dal nostro sentire. Infine, rimanendo in raccoglimento e silenzio meditativo, scriviamo il nostro haiku.

 

Non è necessario essere poeti: la bellezza sta nella "verità" personale di ciò che si scrive. Qui di seguito, vi riporto alcuni haiku e le storie che sono emerse in questi incontri, testimonianze di un viaggio di scoperta e ascolto interiore che arricchisce e trasforma.

 

Esempi di Haiku nati nei laboratori:

 

Martina si sentiva intrappolata in un circolo di insicurezze e giudizi severi verso se stessa. Il cibo era diventato un rifugio e al contempo una fonte di colpa, alimentando un senso di vuoto e inadeguatezza. Attraverso le pratiche di self compassion imparò ad ascoltare il proprio corpo senza giudizio, riconnettendosi con sensazioni spesso negate. La scrittura dell’haiku le permise di tradurre in immagini poetiche quel conflitto interiore, trovando un primo spazio di gentilezza verso sé stessa. Haiku di Martina:

 

Specchio appannato,

adipe riflesso in sè,

accolgo lieve ora.

 

Luca viveva una relazione di coppia segnata da silenzi e fraintendimenti, dove le parole spesso non riuscivano a colmare la distanza emotiva. Durante un incontro di mindfulness la scrittura terapeutica gli offrì la possibilità di esprimere ciò che restava inespresso. Il suo haiku sintetizzò la fatica e la speranza di ritrovare un "respiro" comune. Haiku di Luca:

 

Parole d'acciaio,

silenzi che pesano forti,

respiro cerca.

 

 

Sara portava con sé il peso di un’infanzia fatta di critiche e mancanza di riconoscimento da parte di un genitore. Questo giudizio aveva minato la sua autostima e la capacità di accettarsi. Durante il percorso di mindfulness riuscì a osservare quei ricordi dolorosi con una nuova distanza, senza farsi travolgere. La scrittura dell’haiku le permise di fissare in poche parole la complessità di quel vissuto, aprendo uno spazio di accoglienza verso sé stessa. Haiku di Sara:

 

Voci che giudicano,

ombre scure nel cuore,

luce si svela.

 

Scrivi il tuo Primo Haiku

 

Per iniziare a comporre un haiku come pratica di mindfulness, è importante creare un ambiente di calma e presenza. Segui questi passaggi:

 

Respira consapevolmente: trova una posizione comoda, sedendoti in un luogo tranquillo e che ti ispiri serenità, dove ti senti completamente a tuo agio. Può essere all'aperto, immerso nella natura o in un giardino, oppure al chiuso, vicino a una finestra o su un balcone. Chiudi gli occhi e concediti alcuni minuti per portare l’attenzione al ritmo naturale del tuo respiro e alle sensazioni che si manifestano nel tuo corpo. 

 

Osserva con attenzione: nel momento in cui la mente viene colta da un pensiero e un emozione o un ricordo, osserva con gentilezza, senza giudizio alcuno e prendi nota mentalmente di ciò che sta emergendo. Poi apri lentamente gli occhi e scegli un elemento vicino a te — un fiore, una luce, un suono, una foglia o una goccia d’acqua. Nota ogni dettaglio con curiosità e apertura, focalizzandoti su colori, forme, texture, suoni o odori. 

 

Scrivi il tuo haiku: Componi una poesia seguendo lo schema breve-lungo-breve di 3 frasi per creare una "poesia in un unico respiro". Pur rispettando la tradizione del 5-7-5 sillabe, gli autori occidentali spesso adottano maggiore libertà nell’organizzazione dei versi e delle parole. Lascia che le parole emergano spontaneamente, senza preoccuparti troppo della perfezione metrica. Includi un kigo (riferimento stagionale) e, se possibile, una kireji (pausa o cesura) per creare un contrasto o una riflessione.

  • Come entrare nell’atmosfera: Per scrivere un haiku, è importante essere rilassati e vuotare la mente. Concentrati sulle percezioni e sulle immagini, senza giudizi o fretta di passare da un’esperienza all’altra. In sostanza, il metodo migliore è ascoltare e essere presenti nel momento.
  • La semplicità è fondamentale: Evita i verbi, soprattutto “essere”, e cerca di catturare un’immagine statica o un’emozione pura. L’obiettivo è esprimere qualcosa che trascende il momento, ma che si può racchiudere in quell’attimo. Prediligi immagini semplici, intime, capaci di coinvolgere cuore e coscienza.
  • Un consiglio pratico: Prova a fare un salto nel terzo verso, lasciando una forte impressione. Le prime due righe possono essere un’introduzione semplice, concentrati su un’immagine o una sensazione. La terza frase, invece, dovrebbe lasciare il lettore con una riflessione o un’eco duratura, rendendo il tutto memorabile.

 

Rileggi lentamente: leggi il tuo haiku ad alta voce o mentalmente, lasciando che le parole ti parlino con dolcezza. Non cercare di interpretarlo razionalmente, ma ascolta la sensazione che ti trasmette, trasformando la lettura in un momento di consapevolezza e liberazione emotiva. Ricorda che l'haiku non ha rima né ha titoli. La semplicità e l’intimità sono le chiavi di questa arte terapeutica, che può diventare un canale di espressione e di libertà.

 

Ecco un esempio ispiratore:

 

“Luce che danza,

sul volto un sorriso lieve,

cuore si apre.”

 

Questo haiku cattura un’immagine di luce e apertura emotiva, evocando un momento di gioia e presenza che si manifesta nel corpo e nel cuore. L’haiku è come una pennellata di luce nel tempo, dipinta dal cuore di chi lo compone. È un modo semplice e autentico per esprimersi, un sospiro che si condivide con sé stessi che con gli altri.

 

Il laboratorio di haiku non è solo scrittura, è un viaggio dentro di te. Puoi scoprire come poche parole possono aprire grandi spazi di consapevolezza e cura.

 

 

Bibliografia: 

 

Summers A. What is haiku and where does it come from? [Internet] Nagoya, Japan: The IAFOR Vladmir Devidé Award; 2016. Feb 16, [cited 2019 Nov 15].

 

Quak M, London RE, Talsma D. A multisensory perspective of working memory. Front in Hum Neurosci. 2015;9:197.

 

Stephenson K, Rosen DH. Haiku and healing: An empirical study of poetry writing as a therapeutic and creative intervention. Empir Stud Arts. 2015 Jan;33(1):36–60.

 

Haiku to free your emotions [Internet] Exploring Your Mind. 2017. Nov 15, [cited 2019 Nov 15].

Scrivi commento

Commenti: 0