Mindfulness Diet

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La Mindfulness Diet (tradotto letteralmente Dieta di Consapevolezza) è un modo nuovo di vivere che suggerisce uno stile di vita basato non sul COSA si mangia ma sul COME si mangia.

 

La premessa della Mindfulness Diet è che ogni corpo possiede in sé tutta la saggezza di cui ha bisogno per mantenere un buono stato di salute e di peso. Chi ha problemi con il cibo di solito non riesce più ad attingere a questa saggezza del corpo schiacciata dalle tensioni emotive e dagli eventi stressanti.

 

Perché mangiare Mindfulness? Portare piena consapevolezza al cibo, alle proprie sensazioni fisiche e agli stati mentali ed emotivi, ha il potere di bilanciare il corpo, il cuore e la mente, e riportare alla luce la nostra saggezza naturale che ci fa mangiare in base alle nostre esigenze biologiche. Tutto ciò avvalorato da un crescente numero di ricerche scientifiche dagli anni 80 ad oggi.

 

In che senso Dieta? Facciamo riferimento al significato originario di dieta che, dal greco diaita, si traduce come "modo di vivere", in particolare nell'assumere cibo. La maggior parte delle diete falliscono perché non si parla di stile di vita. La Mindfulness Diet non prescrive alimenti, ricette o restrizioni, ma è un modo totalmente nuovo di vivere in modo consapevole il rapporto con il cibo, e con se stessi in maniera non colpevolizzante e con amore.

  

 

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Commenti: 9
  • #9

    Alessia Mugnai (lunedì, 06 novembre 2017 10:39)

    C'era una porta laggiù e non riuscivo ad aprirla, dopo questo incontro sono riuscita a spalancarla ed ho capito che era la porta della consapevolezza a 360°
    Lo sapevo già da prima che dovevo volermi bene, che dovevo essere gentile con me stessa, che dovevo guardarmi dentro, ma come?
    Ora so che ci sono degli strumenti con cui imparare a lavorare
    Grazie

  • #8

    Flavia Romano (sabato, 04 novembre 2017 21:14)

    Veramente una piacevole esperienza, vissuta esattamente nel momento giusto in cui sono alla ricerca di tutti i principi scoperti in questa giornata dedicata alla Mindfullness. Da oggi inizieró un percorso nuovo e certamente lo vivremo insieme.

    Grazie ancora, a prestissimo
    Flavia

  • #7

    alessia sigarino (giovedì, 25 maggio 2017 18:58)

    Il corso mi è piaciuto molto! perché l'ambiente era confortevole, mi sono sempre sentita a mio agio. Ho capito che devo lavorare molto sul mio rapporto con il cibo, ma in generale sulla mia capacità di fermarmi! Di essere gentile con me stessa.

    sono aperta a TUTTE le iniziative sul benessere

    grazie mille
    alessia

  • #6

    Martina (giovedì, 25 maggio 2017 17:52)

    Corso molto utile per acquisire maggiore consapevolezza di sé stessi quando ci approcciamo al cibo.
    E’ “condotto” da due professioniste della materia, che, con pazienza e sensibilità nei confronti delle esigenze delle singole partecipanti, ci hanno guidato nel mondo della mindfulness sia con cenni teorici che con esercizi concreti “ da portare a casa”.
    Inizialmente, mi sono approcciata alla mindfulness per pura curiosità, ora ho capito l’importanza di questa pratica nella mia quotidianità!
    Grazie!

  • #5

    ludovica gasparini (mercoledì, 24 maggio 2017 19:00)

    Il corso mi ha dato spunti di riflessione che ora sto cercando di applicare nel rapporto quotidiano con il cibo. Ho notato da subito maggior consapevolezza, ed ora si tratta di praticare praticare praticare! grazie!

  • #4

    Artemis (mercoledì, 24 maggio 2017 16:45)

    In questo corso ho riscoperto il piacere di gustare il cibo usando tutti i miei sensi: non solo il gusto e l'olfatto ma anche attraverso l'udito.
    Un altro aspetto molto importante che ho appreso e' stato quello di soffermarmi quelle volte che mi rivolgo al cibo come rifugio, per noia o frustrazione (un emotional eater anche io!). In quei momenti mi fermo e mi chiedo se e' veramente quello di cui ho bisogno...
    Grazie care maestre, il vostro corso e' stato prezioso per me!

  • #3

    Sonia Quattrociocchi (lunedì, 22 maggio 2017 22:17)

    Sono molto soddisfatta, il corso mi ha aiutato a cambiare la mia prospettiva sul cibo. Sto anche imparando a capire meglio cosa mi piace e cosa no! Mangiare consapevolmente è un esercizio che sto cercando di applicare con costanza e spero presto possa diventare naturale. È stata una bella esperienza e si sono interessata a partecipare ad altri corsi. Grazie

  • #2

    Gabriella Maruca (lunedì, 22 maggio 2017 15:07)

    L'incontro mi ha aiutato a mettermi in contatto con la paura che ho del cibo, quanto non riesco a godere del suo sapore, vado subito in protezione per paura di ingrassare.
    Il prossimo seminario a cui vorrei partecipare e' sulla PNL - mindfulness

  • #1

    Monia (lunedì, 22 maggio 2017 14:29)

    L' incontro mindfulness diet mi e' stato molto utile, sto mettendo in pratica i consigli e dono molto contenta di aver partecipato, sono interessata a seguire ancora se ci fossero altri incontri sull' alimentazione consapevole. Grazie di tutto





Dal Blog:

"Si può vincere la fame nervosa con la "Mindfulness Diet"

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Un crescente numero di ricerche scientifiche suggerisce che un modo più lento, più riflessivo e consapevole di mangiare è efficace nella risoluzione dei problemi di peso, della fame nervosa e porta a scelte alimentari più salutari.

Si chiama Mindfulness Diet (dieta di consapevolezza), l’approccio ad uno stile alimentare consapevole che implica l’ essere pienamente presenti a ciò che sta accadendo in questo momento.

 


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Fame nervosa? A dieta di mindfulness.

Hai mai pensato oggi è stata una brutta giornata, mi consolo con un dolce , oppure dopo tutto il lavoro che ho fatto mi merito una pizza gigante!

 

Concedersi qualche "strappo" alimentare che fa bene all'umore non è sbagliato. Dobbiamo però fare attenzione a non confondere il bisogno di nutrirci con altri bisogni di natura emotiva.

 

La fame nervosa ( o fame da stress ), è un termine comune che fa riferimento al comportamento alimentare definito Emotional Eating, ossia la situazione in cui si presenta la necessità di assumere cibo per far fronte alle emozioni spiacevoli o a quelle emozioni che non si sanno riconoscere e gestire. 

 

Come si presenta?  Si mangia velocemente fino a «riempirsi» spesso fuori dai pasti, e preferibilmente da soli, passando dal dolce al salato in modo inconsapevole o contro i buoni propositi. 

 

 Perché avviene?  La fame nervosa è una risposta allo stress, il cibo diventa un sostituto affettivo. Si può mangiare per tristezza "mi sento solo, mangio spesso davanti alla tv", oppure per rabbia "dopo una litigata con mio marito, vado automaticamente ad aprire il frigo". Si può mangiare per noia "non mi piace questo lavoro, prendo un'altra merenda al distributore automatico", oppure per ansia "ho un senso di agitazione allo stomaco, se ingerisco qualcosa mi calma".

 

E quando la fame emotiva prende il posto di quella biologica in poco tempo ci ritroviamo in sovrappeso. Iniziano a manifestarsi i primi sintomi come emicranie e difficoltà digestive fino a disturbi più seri come diabete, insonnia ed apnee notturne, disturbi cardiaci e gastrointestinali.

 

Mangiare con consapevolezza

 Un crescente numero di ricerche scientifiche suggerisce che un modo più lento, più riflessivo e consapevole di mangiare è efficace nella risoluzione dei problemi di peso, della fame nervosa e che guida verso scelte alimentari più salutari.  Questo approccio nuovo del "mangiare mindfulness" si basa sul concetto di consapevolezza, che implica l'essere pienamente presenti a ciò che sta accadendo in questo momento.

 

Applicata al mangiare, la mindfulness riporta la piena attenzione ai colori, odori, sapori e consistenza degli alimenti che assumiamo, al masticare lentamente, al liberarsi da distrazioni come la TV o il PC e a imparare a gestire il senso di colpa e di ansia legati al cibo. Alcuni principi del mangiare in modo mindful sembrano riprendere le idee di Horace Fletcher degli inizi del XX secolo che sosteneva come il masticare accuratamente il cibo risolverebbe molti problemi di salute.

 

Lo studio di Daubenmmier J, J Kristeller, Hecht FM, et al (2011) condotto su 47 donne sovrappeso/obese ha rilevato, dopo 4 mesi di intervento "mindfulness eating", una riduzione dello stress cronico, del grasso addominale e del cortisolo e un miglioramento generale dell'ansia e della consapevolezza nel cibo che fa bene.

 

Le giuste domande da farci

“Il ritmo della vita sta diventando sempre più frenetico, quindi abbiamo perso la consapevolezza e la capacità di gestire noi stessi”, sostiene il nutrizionista di Harvard dottor Cheung che, insieme al monaco buddista vietnamita Thich Nhat Hanh  ha scritto Mangiare zen. Nutrire il corpo e la mente. Ecco perché la consapevolezza nel mangiare sta diventando sempre più importante. Abbiamo bisogno di tornare a noi stessi e chiederci: perché mangio? sono veramente affamato?  

 

Mangiare mindful non è complicato e si può iniziare proprio ora, semplicemente provando a metterci in ascolto con il nostro corpo. Al primo stimolo di appetito potremmo avvertire un brontolio allo stomaco, un calo di energia, una fiacchezza. Quando la fame cresce i sintomi di difficoltà di concentrazione, di stanchezza e irritabilità aumentano.

 

Se invece sono pieno, ma non riesco a smettere di mangiare? E' fame vera o nervosa? Imparare a riconoscere quando sono le emozioni a governare il nostro impulso a mangiare è una cosa bellissima. 

 

La mindfulness aiuta a metterci in pausa e a domandarci, "che cosa posso fare per affrontare meglio le mie emozioni invece di mangiare?" .

Uno studio di Custers Papies EK, LW Barsalou, R. (2011), dimostra che la consapevolezza dei propri processi mentali applicata al mangiare aiuta nel controllare le risposte impulsive alla fame.

 

Creare un ascolto consapevole e "uno spazio di risposta" per riflettere su "quanta fame ho?"  insegna a focalizzarci sul nostro livello di appetito e a notare se il piatto è troppo pieno o troppo vuoto a seconda di quanta fame sentiamo di avere. Questo non significa fare una dieta di restrizioni o limitazioni, ma imparare a trovare un equilibrio tra la sensazione di vuoto e la quantità di cibo giusta a riempirlo.

 

Una pratica di Mindfulness Diet

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Durante un corso di Mindfulness Diet si impara a scoprire la relazione con se stessi e con il cibo, impegnandosi ad esempio nell'attività consapevole di gustare un yogurt.  I partecipanti attraverso una pratica guidata vengono invitati a fermarsi per fare un check, osservando quante più cose possibili prima di mangiare: "notate l'odore, la freschezza dello yogurt nelle vostre mani... ora assaggiatene un pò e gustate. Sentite la consistenza, il sapore e osservate se cambia qualcosa nel vostro gusto". 

 

La possibilità di riflettere è facilitata dall' esperienza diretta, "ho alleviato il senso di fame? nutrito il mio corpo in modo sano e giusto per me?". Il gusto di mangiare e volersi bene è il cuore della Mindfulness Diet. 

 

Chi partecipa al corso riscopre il piacere di mangiare quando ha veramente fame,  il gusto di nuovi sapori e a volte scopre che quello che ha mangiato finora è facile e veloce da cucinare, oppure è un cibo abitudinario,  ma che in realtà non gli piace veramente.

 

Mangiare in modo mindful aiuta a connettersi con il cibo, con il proprio sentire e a riconoscere i propri pensieri disfunzionali circa i sensi di colpa, i vuoti da riempire, le ansie da domare o i falsi appagamenti. L'ultima ricerca di Katterman SN, Kleinman BM, et al ( 2014)  dimostra proprio che la mindfulness riduce efficacemente le abbuffate, la fame nervosa e favorisce la perdita di peso tra i praticanti.

Mangiare con consapevolezza insegna ad amarsi e ad accettarsi a tavola, così come nella vita di tutti i giorni.


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